La pubblicazione intende analizzare il caso della città di Ferrara e del territorio del delta del Po offrendo una prima parte di analisi di scenario necessaria per inquadrare e contestualizzare il bene, una seconda parte utile a metterne in luce i settori culturali e creativi individuati e, infine, una terza parte che, tenendo in considerazione il territorio e non più solo il singolo bene, offre spunti, suggerimenti e riflessioni su possibili scenari di sviluppo fondati sul networking tra gli stakeholders individuati.
La seconda parte del lavoro trae il suo fondamento da numerosi,studi internazionali pubblicati da diversi organismi (KEA European Affairs, DCMS1, WIPO2, UNCTAD3, UNESCO4), che, mediamente, individuano dai 10 ai 15 settori culturali e creativi, variabili in funzione del contesto. Il testo di riferimento più efficace nel tracciare un modello interpretativo utile a definire il senso sottostante la gran parte delle classificazioni proposte per i diversi settori è quello definito da David Throsby, il quale propone una suddivisione economico-politica del campo culturale in cerchi concentrici dove al centro hanno sede le arti propriamente dette (arti visive, letteratura, musica, spettacolo) mentre nei cerchi più esterni sono indicate le industrie culturali e creative a contenuto via via decrescente di creatività.